Le tradizioni umanistiche hanno disertato le aule di giustizia

La tecnocrazia dominante ha determinato una involuzione delle dinamiche giudiziarie con la conseguente esaltazione del tecnicismo giuridico a discapito del processo penale inteso come accertamento della verità.
Al centro del processo non c’è più l’uomo ma la norma. L’interpretazione e il concettualismo hanno preso il sopravvento relegando ad una mera comparsa l’imputato, la sua storia, la specifica motivazione che sottende una determinata condotta.
Nel processo penale tutta la collettività, impersonata nelle sue varie articolazioni dal pubblico ministero, dal giudice e dal pubblico, è chiamata a raccolta, a tutela degli interessi lesi dal reato, a giudicare una persona, che si trova – improvvisamente – sola contro tutti.
Noi riteniamo che il compito di un difensore sia soprattutto garantire al proprio assistito un giusto processo, non solo attraverso gli strumenti formal procedurali ma anche con l’inesauribile sforzo di coniugare la norma sostanziale con il caso specifico che viene trattato.
Il penalista più rappresentativo di quest’ordine di idee è Francesco Carrara, il caposcuola del liberalismo penale. Secondo Carrara il diritto penale sostanziale è pensato per tutelare il colpevole. Imputabilità, colpevolezza, tentativo, concorso di persone, concorso di reati, commisurazione della pena, etc. sarebbero tutti istituti che, impedendo ritorsioni incontrollate, mirano ad adeguare la sanzione all’effettiva responsabilità del reo. Al contrario il diritto processuale penale sarebbe pensato per l’innocente. Nel vincolare l’azione della pubblica autorità a un minuzioso modus procedendi, nel riconoscere all’imputato il diritto di controllare la legalità di tale azione e di controbattere nel merito l’ipotesi accusatoria, la legge stabilisce le condizioni formali e sostanziali indispensabili perché si possa considerare provata un’accusa. Se l’accusa non regge alla prova del processo, l’imputato va scagionato da ogni addebito; «il rito penale – conclude perciò Carrara con una formula giustamente celebre – è dunque la salvaguardia dei galantuomini».

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